Templari. Storia e leggenda dei cavalieri del tempio

Templari - Storia e leggenda dei cavalieri del tempio

 

a cura di

Cosimo Damiano Fonseca

Giancarlo Andenna

 

Oggi la parola Templari evoca, nel comune modo di pensare, un mondo esoterico con venature di mistero e notevole dose di anticlericalismo. Questa situazione è strettamente legata alla fama, ingiustamente negativa, dei cavalieri del Tempio di Gerusalemme, che si era diffusa nei primi decenni del XIV secolo, legata alle accuse formulate dalla Cancelleria del re di Francia contro di loro. Accusati dagli inquisitori di eresia, sodomia, spergiuro e sottoposti a lunghe torture, molti cavalieri in Francia ammisero le accuse. In Italia, in Spagna e in Portogallo i giudici impegnati nei processi non riconobbero le colpe presentate contro i religiosi in armi. Il papa, d’altra parte, durante il Concilio di Vienne non li condannò per eresia, ma preferì ricorrere allo scioglimento dell’Ordine, sotto le forti pressioni di Filippo IV il Bello, che doveva liberarsi di un enorme prestito di monete d’oro a lui concesso dal Gran Maestro, il quale fu arso sul rogo nell’isola dei Giudei a Parigi per ordine del Re.

Cosa resta oggi di storicamente valido dal punto di vista documentario sui Templari?

Le scarne fonti pervenuteci - documentarie, pergamene e codici liturgici, la Regola e le loro Consuetudini di vita, i pochi oggetti di uso militare, le lastre tombali e il ricordo delle Cronache medievali - non ci permettono di ricostruire su solide basi la vera vicenda di questo gruppo di “poveri commilitoni del Tempio”, nati per difendere i deboli pellegrini e per salvaguardare il vuoto Sepolcro di Cristo. In ciò non vi è nulla di misterioso, anzi la loro storia testimonia la loro lenta evoluzione iniziale, l’improvvisa espansione dopo la metà del XII secolo in tutto l’Occidente con parecchie centinaia d’insediamenti ecclesiastici, le cosiddette mansiones (magioni o precettorie o commende). I poveri cavalieri iniziarono a far parte di un Ordine ricco, le cui ricchezze crescevano in modo inversamente proporzionale ai loro successi militari in Palestina. Alla fine Bonifacio VIII volle che divenissero i custodi dell’immenso capitale raccolto attraverso una tassa del 10% (decima annuale) sui patrimoni ecclesiastici da utilizzare per finanziare una spedizione in Oriente per la riconquista del Santo Sepolcro. In questo modo nel Tempio di Parigi si accumularono patrimoni ingentissimi e i Templari da cavalieri divennero forzatamente banchieri e uomini d’affari. La loro trasformazione professionale e la scelta della protezione dei pellegrini, potenziata dal solenne Giubileo verso Roma dell’anno 1300 (che assicurò ai cristiani il perdono dei peccati senza più doversi recare a Gerusalemme) eliminarono le ragioni legate due secoli prima alla nascita dell’Ordine.

Questo progetto espositivo ricostruisce le origini, lo splendore, l’eclisse di un’esperienza religiosa e cavalleresca, ben oltre le degenerazioni interpretative, le tentazioni esoteriche, i rigurgiti misterici stratificatisi volta a volta sulla sua storia, proiettandola, con severo controllo delle fonti superstiti, sui processi identitari dell’area euromediterranea.

 

Per saperne di più: http://www.fondazionednart.it/it/introduzione/templari-1.aspx