Documento programmatico IdeAzione

Scenario:

La congiuntura economica sfavorevole, la regressione culturale, la questione ambientale, l’emergenza sociale, la crisi delle istituzioni sono i nodi intrecciati e non separabili di una stagione di passaggio che si annunciacrucialeedagliesitiincerti.Avanzaunacrisiculturaledeivaloricondivisi,delsensodellacomunità che procede di pari passo alla caduta della fiducia dei cittadini nella politica e nei meccanismi della democrazia.

Il Paese avrà una speranza e una prospettiva solo se scatta uno sforzo collettivo, nessuno potrà garantirlo da solo, e tutto il terzo settore può avere un ruolo determinante a patto che si interrompa la progressiva delegittimazione delle autonomie sociali e il taglio delle spese culturali e sociali.

Volontariato, associazionismo, cooperazione e progettualità sono un argine alla frammentazione sociale e culturale e un motore di partecipazione, laboratorio dell’innovazione e recupero del nostro patrimonio.

Temi:

L’emergenza culturale.

Il Paese mostra evidenti segnali di regressione culturale, siamo l’ultimo Paese in Europa come media di libri letti, ultimi nelle presenze a teatro, ultimi come frequentazioni al cinema ecc., per non parlare dell’emergenza educativa e del ritardo nel alfabetizzazione digitale.

Affrontare l’emergenza culturale è una delle sfide più importanti poiché le persone necessitano di strumenti ed opportunità per sapere, capire, coltivare capacità critiche e competenze di cittadinanza. Bisogna ripensare le politiche pubbliche per la cultura investendo nelle competenze culturali diffuse, incentivare i consumi culturali dei soggetti che sviluppano attività a valenza educativa eformativa.

Dare valore alla lingua italiana come lingua colta, con tutti gli strumenti a disposizione come ad esempio interrompendo subito la chiusura degli Istituti di Cultura all’estero, il parlare in Italiano in tutte le occasioni ufficiali, il limitare l’uso di termini anglosassoni.

La   reintroduzione   di   elementi   di   contatto   storico‐artistico‐musicale   nella   scuola   dell’obbligo, l’incentivazione di corsi universitari rivolti a tale settore, in una parola seguire la crescita di una generazione       di competenzeculturali.

Sostenere l’introduzione finalmente di un Ministero della Cultura che sostituisca quello dei Beni e delle Attività Culturali, che persegua una politica culturale e non solo la gestione del nostro patrimonio storico-­‐ artistico ma ponendo la nostra Storia come valore fondante dell’impatto strategico della posizione del nostro Paese nel mondo.

La questione sociale.

Fermare la distruzione delle politiche di welfare che invece andrebbero rafforzate viste le emergenze, come le povertà vecchie e nuove, gli anziani soli, la disabilità ecc. che non vengono più gestite e rischiano di deflagrare. Necessita una nuova politica che recuperi la centralità della persona e sposti tutte le politiche di welfare da un approccio risarcitorio al terreno della prevenzione e della promozione sociale, dai trasferimenti monetari all’implementazione della rete dei servizi e a scacciare l’idea che le politiche di welfare possono essere qualcosa di estraneo alle strategie di sviluppo e subordinato alle possibilità economiche del Paese. Noi siamo convinti che il welfare non sia un costo ma un investimento sullo sviluppo, un motore di crescita economica.

Sussidiarietà.

Dal 2001 è stata introdotto il principio di sussidiarietà nella Costituzione Italiana ma ad oggi, dopo 14 anni, siamo molto indietro circa l’attuazione negli ordinamenti dello Stato e anche all’interno della stessa società.

La sussidiarietà, tanto verticale quanto orizzontale, qualifica l’intervento dei soggetti e pone al centro il cittadino per il raggiungimento del bene comune, ampliando i confini della cosiddetta finalità pubblica.

Legislazione.

Ci sono pericolose sovrapposizioni su Leggi che nel corso degli anni hanno tentato di dare risposte, se a questo aggiungiamo anche la Legislazione delle Regioni, vista la riforma del Titolo V, manca quantomeno armonia. È urgente pertanto un tavolo di lavoro che punti per definire un coerente quadro normativo.

Naturalmente la nostra visione è su una società fondata sulla capacità di fare sistema fra le sue componenti, di sentirsi comunità solidale, di avere un’economia al servizio del benessere delle persone e della qualità delle relazioni sociali. Una società che valorizzi la libera iniziativa dei cittadini con il suo patrimonio di valori, culture, competenze edesperienze.

IdeAzione la risposta.

 

L’ente IdeAzione è il luogo ideale per un confronto di ampio respiro sul posizionamento delle sue componenti,rappresenteràloscenariofuturodellanostravisionedellasocietàlavorandoastrettocontatto con le istituzioni cercando di valorizzare la capacità propositiva e d’innovazione delle organizzazioni affiliate con proposte di ristrutturazione nei settori dicompetenza.

Avere una piattaforma condivisa è fondamentale per una strategia di lungo termine superando la logica dell’appartenenza politica del momento ma ancorandosi fortemente alle persone e ai valori come identità che guarda al futuro con coraggio e spirito d’innovazione.

La costruzione di un agenda scevra da condizionamenti ma che sia espressione e sintesi delle culture che perseguono il pensiero unitario che ci ha unito negli anni e che ci rende forti ed autonomi nel dialogo.

Obiettivi

Dare la piena attuazione agli scopi dello Statuto;

Allargare il numero dei Associati, attraverso una comunicazione affidabile degli Organi; Creare Identità e Cultura condivisa;

Dare servizi Utili agli Associati;

Rafforzare la presenza territoriale e la rete e censimento delle competenze; Investire sulla raccolta del 5 per mille;

Partecipare a tutti i tavoli istituzionali che abbiano attinenza con gli scopi dell’Ente; Dare espressione ad un lavoro di lobbing e presenza;

Lanciare grandi progetti culturali sui valori condivisi; Promozione e coordinamento del Turismo sociale;

Favorireleattivitàformativescolasticheedextra‐scolastiche;

Far crescere la autoregolamentazione delle organizzazioni giovanili.